mercoledì 17 ottobre 2007

Pinocchio vs Grillo

Ospito un post del mio amico L' Ermeneuta sull'ultima trovata del governo:

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Il bavaglio ai blog
Una settimana fa, il 12 ottobre 2007, il Consiglio dei ministri ha approvato un
disegno di legge di riforma dell’editoria che se approvato rischierebbe di far chiudere migliaia di blog e siti in Italia.
Il disegno di legge prevede infatti l’obbligo di iscrizione al ROC, uno speciale registro custodito dall’Autorità per le Comunicazioni, per chi ha attività editoriali di qualunque tipo, quindi anche per chi ha un blog o un sito web.
Scrive Aldo Fontanarosa sull’
articolo di oggi su Repubblica:«[…] Attività editoriale - continua il disegno di legge - significa inventare e distribuire un “prodotto editoriale” anche senza guadagnarci. E prodotto editoriale è tutto: è l’informazione, ma è anche qualcosa che “forma” o “intrattiene” il destinatario (articolo 2). I mezzi di diffusione di questo prodotto sono sullo stesso piano, Web incluso.[…]»
L’iscrizione al ROC - almeno nella formulazione attuale - non implica solo carte da bollo e burocrazia. Rischia soprattutto di aumentare le responsabilità penali per chi ha un sito.In pratica, mentre fino ad oggi la diffamazione realizzata attraverso un sito o un blog era considerata un reato semplice e le norme penali la punivano in modo più lieve, con questo nuovo disegno di legge la diffamazione su Internet viene classificata come aggravata ed equiparata a quella su mezzi di stampa tradizionale.
Anche Internet e i blog, entrerebbero quindi a pieno titolo nell’orbita delle norme penali sulla stampa.
Quindi ogni sito web o blog, a questo punto, dovrebbe iscriversi al ROC e dotarsi di una società editrice e di un giornalista nel ruolo di direttore responsabile. Ed entrambi, editore e direttore del sito, risponderebbero del reato di omesso controllo su contenuti diffamatori. Questo, ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale.
In pratica, questo disegno di legge è il tentativo maldestro, e nemmeno tanto occulto, di imbavagliare una volta per tutte la libera informazione e contro-informazione sul web.
Segno che l’informazione sulla rete sta iniziando veramente a dare fastidio alle lobby di potere, qualunque esse siano, che adesso cercano di reagire e passare al contrattacco.
Ma non ci riusciranno. Sono in assoluta controtendenza.
Sul suo sito, Beppe Grillo ha scritto un
post sul argomento e alla fine ha pubblicato l’indirizzo email di Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che ha scritto il testo del disegno di legge, per “esprimere la propria opinione” e il proprio dissenso.
Vi invito anch’io a farlo, scrivendo un’email a:
levi_r@camera.it
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grazie Salvo...ci sono giorni in cui proprio non mi va di scrivere. :))


caffè pagato.

4 commenti:

  1. Anonimo19/10/07

    Eh, no! Mi riservo di sprecare il mio tempo per scrivere in piena autonomia su argomenti "inattuali".

    Per le notizie calde del giorno, "attuali", salvo eccezioni, basta una semplice rielaborazione ed editing di quello che è stato già scritto.

    Non vale nemmeno la pena di sprecare il tempo. Basta fare arrivare il messaggio nel più breve tempo possibile al più alto numero possibile di persone.

    Ciao
    Salvo

    P.S. Il mio nick è: "ermeneuta", non "ermenauta"! ;-)

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  2. azz 2 !

    A Sa'.......rileggendo credo che la battuta è arrivata diversa: IO non avevo voglia di scrivere e allora ho copiaincollato il tuo bel post.

    Correggo entrambe le cose. A presto.

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  3. Anonimo23/10/07

    Sembra che lentamente ma insesorabilmente si stia scivolando al settantottismo Pinochettiano,che schifo:(
    Possibile che ad andarcene dobbiamo essere sempre e solo noi,cacciarli IN MASSA ANCHE CON MODI SBRIGATIVI NO??visto la grande delusione che ci hanno dato(loro)Da destra a sinistra passando per il centro,costoro si fanno leggi ad hoc solo per proteggere la casta.Gabrybabelle

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