lunedì 31 dicembre 2007

domenica 23 dicembre 2007

"P" of the year - il vincitore


...the winner is....is....


...no! Non me la sento, esiste la ragion di Blog ed io ne devo tener conto...mi dispiace...sarà per il Prossimo d'anno...

sabato 22 dicembre 2007

"P" of the year - le nomination

Mentre TIME celebra Putin per «la sua straordinaria capacità di leadership» (nel bene e nel male, più spesso la seconda), l'anticopertina è quest'anno dedicata alla Peggior capacità di leadership; alla Pavidità del decidere e all'energia del rimandare; alla Persona che ha meno inciso nella capacità di trasformare il mondo in cui viviamo.

Le nomination sono quattro:

Il Papa, "per l'energia e la lungimiranza da RealpolitiK dimostrata nel NON incontrare il Dalai Lama, ricevendo per questo oggi la notizia che Pechino ha consentito l' ordinazione del vescovo di Ningxia ad opera esclusivamente di vescovi cinesi approvati dal Papa".

Prodi, "per l'energia e la lungimiranza da RealpolitiK dimostrata nel NON incontrare, oltre il Dalai Lama, anche i vari disegni di legge sui Di.Co. sui C.U.S. e sugli articoli anti-omofobia non incorporati dentro il disegno di legge NON presentato alle camere, ricevendo per questo oggi la notizia che il Parlamento, nelle persone dei vari senatori Binetti, Andreotti etc., ha votato la fiducia alla sua finanziaria".

i preti, "per l'energia dimostrata nel NON risolvere, tagliare, combattere la piaga della Pedofilia che troppo spesso corrode le proprie fila e mina la credibilità del loro operato che, per altri versi, è encomiabile (don Ciotti e quelli caduti nella lotta alla mafia, ad esempio). Come qui e qui e qui e qui..."

il PD "per l'energia e la lungimiranza da RealpolitiK dimostrata nel NON votare a favore dell'istituzione di un registro delle unioni civili a Roma (Veltroni assente, era in missione in Abruzzo), accodandosi alle scelte nazionali di accantonare qualsiasi scelta sulle unioni civili e sulle leggi anti-omofobia, contrastate dalle gerarcie ecclesiastiche, ben rappresentate in partito dalla Binetti e nella spericolata ricerca di dialogo ( la bicamerale non insegna ? )
e legittimazione di Silvio Berlusconi, ex Presidente del consiglio ed ex leader del centrodestra (secondo i suoi alleati!), creando con questa politica una debolezza di fatto al governo Prodi. Il tutto extra-parlamento".


...domani il vincitore...

Anna Politkovskaja donna dell'anno

Condivido il pensiero di Beppe Grillo: la copertina di TIME a Putin, come uomo dell'anno, è semplicemente sintomo di ignavia:

"Putin è stato eletto “Person of the Year” dal Time. Molti sono perplessi, ma non sanno che al secondo e al terzo posto si sono classificati lo Yeti e l’incredibile Hulk. Non c’era scelta e ha vinto a mani basse l’ex tenente colonnello del KGB. Esiste del resto un precedente. Nel 1939 il Time premiò Stalin, alleato dei nazisti. L’ex seminarista che aveva occupato la Polonia per liberarla dai reazionari ufficiali polacchi con un proiettile nella nuca nelle fosse di Katyn.L'anno prima il Time aveva indicato Adolf Hitler come uomo dell'anno...Se il Time propone Putin, questo blog premia come “Woman of the Year” Anna Politkovskaja, la giornalista uccisa a Mosca nell’ottobre del 2006, .Riporto il suo giudizio su Putin dal libro “La Russia di Putin” di Adelphi.“Putin – figlio del più nefasto tra i servizi segreti del paese – non ha saputo estirpare il tenente colonnello del KGB che vive in lui, e pertanto insiste nel voler raddrizzare i propri connazionali amanti della libertà. E la soffoca, ogni forma di libertà, come ha sempre fatto nel corso della sua precedente professione …Breznev è stato pessimo, Andropov sanguinario sotto una patina di democrazia, Cernienko un idiota. Gorbaciov non piaceva. Eltsin ogni tanto ci costringeva a farci il segno della croce per timore delle conseguenze delle sue decisioni. Colui che è stato una loro guardia del corpo, assegnato allo scaglione 25 con il compito di starsene impalato nel cordone di sicurezza quando il corteo di VIP sfrecciava oltre, proprio lui, Putin, incederà sul tappeto rosso della sala del Cremlino. Da padrone. Tra lo scintillio degli ori degli zar appena tirati a lucido, mentre la servitù sorriderà sottomessa e i suoi sodali – tutti ex pesci piccoli del KGB assurti a ruolo di grande importanza – gonfieranno il petto …Putin ha dimostrato più volte di non comprendere il concetto stesso di dibattito. E tanto meno quello di “dibattito politico”: chi sta sopra non discute con chi sta sotto, e se chi sta sotto si permette di farlo diventa un nemico. Se Putin si comporta in questo modo non lo fa perché è un tiranno o un despota congenito, ma perché così gli è stato insegnato. Queste sono le categorie che gli ha insegnato il KGB e che lui stesso ritiene ideali, come ha più volte dichiarato … Per questo rifiuta i dibattiti pre-elettorali: non sono il suo ambiente, non è capace di parteciparvi, non sa reggere un dialogo. La sua arte è quella del monologo, il suo schema quello militare: da basso rango era costretto a non fiatare? Ora che sono in cima alla scala parlo, anzi monologo, e che gli altri fingano d’essere d'accordo con me.” Anna Politkovskaja"

http://www.beppegrillo.it/2007/12/anna_politkovsk/index.html

martedì 18 dicembre 2007

Moratoria tua vita mea

Il partito radicale (che ha influenzato il governo italiano, che a sua volta ha influenzato l' assemblea mondiale) festeggia la moratoria universale sulla pena di morte.






Il PD vota contro la sinistra sul registro delle unioni civili a Roma, Veltroni assente.



Roma Kaput mundi

domenica 16 dicembre 2007

SPE riamo alla prossima

Il Dalai Lama, leader spirituale e simbolo politico, riparte. Né il governo né il Papa l'hanno ricevuto.
E lui replica così: "Mi dispiace se sono ingombrante"

passi per Prodi a cui non si può chiedere d'essere coraggioso. Stasera, intervistato da un bravo Fazio, prima ha detto che non c'era...era in Europa...poi ha parlato della ragion di Stato, poi ha detto "tanto l'ho visto l'anno scorso"...senza commenti!

Ma il papa cattolico?
Comunque l'uomo è ancora relativamente giovane, c'è tempo.
















http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/cronaca/summit-nobel/dalai-lama-rimpianti/dalai-lama-rimpianti.html

sabato 15 dicembre 2007

I Duggar e

Il sito della famiglia Duggar

Web e mercato

A metà novembre a Milano c'era Chris Anderson, direttore di Wired, e teorico della Long Tail:
"Il futuro è vendere una minor quantità di un maggior numero di beni"

"Viviamo in un'epoca in cui ogni consumatore ha un megafono. Molti lo stanno usando. E le aziende farebbero meglio ad ascoltare".

Ora sta per pubblicare "Gratis". Di nome e di fatto visto che - oltre a cercare di spiegare perché in alcuni casi il prezzo migliore cui vendere i propri prodotti sia zero - sarà scaricabile gratuitamente da internet.















"L'economia classica è basata sul concetto di scarsità.
Da essa tradizionalmente dipende il meccanismo dei prezzi, la definizione del mercato come luogo definito dai vincoli geografici, l'idea che il successo stia nel riuscire a disporre dei 20 prodotti che soddisfano l'80 per cento degli utenti. Bene, scordatevelo. Tutto questo appartiene al ventesimo secolo. Si è aperta l'epoca dell'economia dell'abbondanza, in cui i prodotti di massa sono destinati a contare sempre di meno, a beneficio delle nicchie. Un sistema in cui il passaparola vale più degli spot televisivi".

Perché l'economia dell'abbondanza è anche quella in cui conta la fiducia, e in rete - soprattutto i più giovani - si fidano più del parere dei loro coetanei che dei grandi media, tradizionali agenzie del consenso. Più internet si espande, più crescono i nodi/utenti che ne fanno parte, più aumenta la micro-conoscenza diffusa a disposizione, e con essa il valore del sistema.

Anzi - ha osservato Anderson - se nel mercato della fiducia la moneta coniata da Google sono i link, ovvero le raccomandazioni che fanno crescere l'autorevolezza di un sito e dunque la sua visibilità tra i risultati della ricerca, "molti blog, da Instapundit a Daily Kos, da Boing Boing a Scobleizer nelle materie di cui si occupano sono già più autorevoli di numerosi mass-media generalisti. Nell'economia disintermediata, il passaparola della conversazione tra utenti conta più dell'informazione istituzionale e del marketing".





http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/scienza_e_tecnologia/web-long-tail/web-long-tail/web-long-tail.html

martedì 11 dicembre 2007

La 7 dopo le 8 e mezzo...




Si è spento prematuramente Decameron.
Ne danno l'annuncio gli amici Giuliano, Silvio, Marcello, Cesare e Daniela.
Il programma prima di spegnersi ha avuto solo la forza di dire "sulla satira, il possibile feci"

sabato 8 dicembre 2007

Il Male Catodico


Premessa:
spero vivamente che la notizia di oggi, della sospensione del programma di Luttazzi su La7, sia una "manovra per gli ascolti", di quelle che portavano i finti suicidi a Sanremo (con salvataggio di Baudo).

Perché se è vera censura, magari preventiva per evitare cause, siamo di fronte all'ennesimo caso di involuzione di costume.

Viene da dire: ma come? Vuoi Luttazzi, il reietto, il censurato, per farti bella e indipendente e poi se dice merdapisciacazzoculo lo sospensi e lo metti dietro la lavagna?
Cosa pensavi, cretina!, che il titolo della trasmissione, "politica,sesso,religione,morte" , significasse?

La7 si era segnalata già per la contrarietà all' imitazione del papa Ratzinger (che con gli stivali militari e la voglia di musical era simpaticissimo!).
Si era precedentemente contraddistinta per aver dato un sacco di soldi a Fazio e altri, per non farli lavorare, al tempo della nascita del glorioso governo Berlusconi2 e del passaggio della Telecom (controllante La7) dai dalemiani “capitani coraggiosi” Gnutti e Colaninno che “comprarono” a debito l’azienda (definizione di Beppe grillo) al berlusconiano Tronchetti Provera.
Complimentoni.

La storia è vecchia almeno quanto me.
Nel 1978 si pubblicava un settimanale satirico che aveva lo stesso genere di rottura.
Conservo ancora questo numero con un vaso raffigurante le facce dei politici più importanti di allora, un vaso pieno di feci, pieno di merda direbbe Luttazzi.
Di li a poco sarebbe stato rapito Aldo Moro dalle Brigate Rosse, la guerra fredda ancora imperava.

E le copertine erano improntate a vignette come queste:
Sono passati trent'anni e, dopo una guerra virtuale
e culturale, l'iniziale natura e oggetto di questa guerra cambiò gradualmente: iniziata come conflitto fra libertà di costumi e le ingerenze del clero cattolico , tra rinnovamento e movimentismo ed una politica asfittica e polverosa, si concluse (ma si è mai conclusa? Oggi abbiamo senatori a vita che dichiarano pubblicamente di piegarsi alle scelte di Santa Romana Chiesa, roba da far arrossire il metodista Bush e presidenti di rami del Parlamento che dedicano l'elezione ad una qualche madonna) tra un potere politico-clericale voglioso di nuove egemonie temporali e una società civile distante, delusa, disincantata ma ancora prigioniera delle finte divisioni: noi e loro, comunisti e fascisti, tassati e fannulloni.
Dove la politica per evitar gli sputi rimescola le carte e si camaleontizza, cambia tutto per non cambiare nulla, cose bianche e cose rosse, ma dove non si riesce nemmeno a mettere una norma anti-omofobia in un qualche decreto legge. Non certo per mettere in galera chi dice aspramente "froci", o Storace avrebbe l'ergastolo!, ma semplicemente per distinguerci, penso io, da un Iran che impicca uno accusandolo di sodomia o lapida un'altra perché accusata di tradimento o spesso di essersi fatta stuprare.

Queste le "gravissime" parole del comico: http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=15157

Queste le reazioni del Comitato di redazione del tg di La7, che critica la mancata notizia della sospensione nell'edizione notturna del telegiornale, compiuta - si legge in un comunicato - attraverso "un incomprensibile e arrogante atto censorio", attribuito al vicedirettore Pina Debbi. "Un fatto gravissimo - prosegue la nota - che ostacola il dovere di completa e libera informazione del telegiornale di La7, danneggia l'immagine di imparzialità e professionalità della redazione e alimenta sospetti sui reali motivi della sospensione del programma". "Puntuali infatti - conclude il comunicato del Cdr - la sospensione di Decameron arriva dopo la replica ( ! ) di giovedi 6 dicembre, della puntata andata in onda sabato 1 con punte di 2 milioni e 700 mila telespettatori. Sull'episodio chiediamo un immediato chiarimento al direttore".

domenica 2 dicembre 2007

Tempi duri

Settimana difficile per l' UNIONE EUROPEA
e l' ONU , è caccia aperta all'occidentale relativista...




Mani Libere della satira

Tutti da Fulvia !