venerdì 28 settembre 2007

La Casta e il Clero



Dopo la Casta il Clero: quanto costano?

Curzio Maltese prova a fare una sintesi, oggi su Repubblica con la prima parte dedicata all' otto per mille, ( http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/cronaca/conti-della-chiesa/conti-della-chiesa/conti-della-chiesa.html), del costo di questo balzello: circa 4 miliardi, ogni anno.

La stessa cifra-scandalo denunciata per i politici da Il Mondo, dal libro La Casta di Rizzo e Stella e Il costo della democrazia di Salvi e Villone, che si ottiene sommando finanziamenti diretti dello Stato e degli enti locali e mancato gettito fiscale.

L'otto per mille, le scuole, gli ospedali, gli insegnanti di religione (fatti assumere dal governo Berlusconi a vagonate: come disse lo scrittore cattolico Messori "Un vecchio relitto concordatario che sarebbe da abolire") e i grandi eventi.

"E adesso zittiteci tutti"

I SOTTOSCRITTI CITTADINI ITALIANI,
ED IN PARTICOLARE NOI CALABRESI,
in questo particolare momento storico nel quale la regione Calabria si trova drammaticamente stretta nella morsa della Mafia, della Malapolitica e del Malaffare, rivendichiamo il diritto alla Giustizia e alla Legalità e chiediamo con fermezza che si faccia chiarezza negli oscuri intrecci tra politica, affari, massonerie deviate e criminalità organizzata. Esprimiamo pertanto stima e solidarietà senza riserve nei confronti di quanti si stanno impegnando nella lotta al crimine in tutte le sue forme ed estensioni, ed in particolare approviamo e sosteniamo il lavoro dei Magistrati che, per aver avuto il coraggio di portare avanti senza condizionamenti e senza timore indagini che portano direttamente al cuore del sistema delle corruttele calabresi, si ritrovano ad essere quotidianamente oggetto di vergognosi attacchi e di delegittimazioni anche da parte di rappresentanti delle Istituzioni democratiche. Su questa nuova sfida, che non è solo contro i nemici storici della civile convivenza, come la ‘ndrangheta per intenderci, ma contro poteri forti e trasversali che si sono insinuati e propagati dappertutto, nessun cittadino onesto può restare indifferente. Noi rappresentanti della società civile, delle associazioni, del movimentismo, del mondo cooperativistico, del sindacato, dell’università, delle professioni e delle imprese, dei giovani, ci opponiamo con sdegno e con forza ad ogni gratuito attacco teso a delegittimare, con parole o con fatti, l’azione di questi Magistrati coraggiosi, e volendo continuare ad alimentare le speranze di progresso, libertà e democrazia per questa nostra terra, riponiamo piena fiducia nell’operato della Magistratura e nell’impegno di questi Magistrati che incondizionatamente e con equilibrio seguono l’ideale del proprio dovere istituzionale e morale.

mercoledì 26 settembre 2007

Il genio del baratto


Da una graffetta per fogli rossa ad una casa in 14 baratti:

In 365 giorni (dal 15 luglio 2005 al 5 luglio 2006) è riuscito a trasformare una graffetta rossa in una casa, attraverso 14 baratti.
In circa dieci mesi un ventiseienne canadese è riuscito a barattare, oggetto dopo oggetto, una graffetta rossa con una casa in affitto per un anno. Tutto merito di una buona predisposizione alle vendite e di internet, ma anche della velocità con cui si propagano le notizie e le storie in rete. Ora che Kyle MacDonald è diventato famoso, sarà anche più facile per lui raggiungere l'obiettivo ultimo che si è prefisso dall'inizio: sfruttare la comunità di internet per barattare la graffetta con qualcosa di migliore, fino ad ottenere, di scambio in scambio, una casa.Tutto è cominciato lo scorso luglio con un annuncio sul sito craigslist.org, specializzato in inserzioni di ogni tipo. MacDonald ha offerto la sua graffetta, dicendo semplicemente che avrebbe voluto barattarla con qualcosa di meglio. La risposta è arrivata da due signore che in cambio gli hanno dato una penna a forma di pesce.Un po' di fortuna (e forse anche un po' di fascino, perché le prime con le quali ha fatto affari sono donne) e MacDonald ha scambiato la penna con un pomello decorato in ceramica, questo con un fornello da campeggio, che ha scambiato poi con un generatore. Dietro a ogni baratto c'è anche una storia di incontri e casualità, materiale buono per una delle attività di MacDonald, che oltre a inseguire il sogno di una casa di proprietà scrive racconti e un blog piuttosto seguito, soprattutto ora.Il tragitto verso la casa è proseguito dal generatore a un "kit istantaneo per feste", una barile di birra vuoto e una promessa, fatta da un tizio di New York, di riempirlo quanto prima. Nel frattempo MacDonald ha anche rischiato di perdere tutto, perché mentre aspettava di barattare il generatore, lo ha lasciato in deposito in un hotel, dove i vigili del fuoco lo hanno sequestrato perché perdeva gas.

E' stato uno dei momenti di maggior tensione della storia, ha raccontato MacDonald, che vede la cosa in chiave cinematografica. E a ragione, perché gli sono già arrivate offerte da Hollywood.

MacDonald è riuscito a recuperare il generatore, a ottenere il barile di birra e scambiarlo con un gatto delle nevi. Il baratto sembra poco probabile, come quelli successivi (mezzo da neve con viaggio a Yahk, cittadina poco ospitale nella British Columbia, poi un camioncino ceduto a un musicista in cambio di un contratto di registrazione, scambiato da un'aspirante cantante per un anno di affitto gratis). Ma non si può dimenticare che a questo punto la storia era finita anche sulla televisione canadese e quindi alcuni scambi sono stati favoriti dalla popolarità.Comunque MacDonald ha dovuto mettere sul piatto, oltre alla sua abilità di venditore, anche un'ottima capacità di adattamento. Per ora ha ottenuto una casa in affitto gratis per un anno, ma a Phoenix, Arizona, piuttosto lontano da dove ha sempre vissuto. La sua ricerca va avanti, anche perché dietro a tutta la storia c'è una buona componente di divertimento, che MacDonald vuole mantenere inalterata anche adesso che ha moltissime offerte.E che il giovane canadese si stia divertendo è chiaro dal suo blog. Proprio oggi sapendo che la sua storia è arrivata alle grandi agenzie internazionali, Kyle ha mandato un post nel quale invita a un altro baratto-gioco. "Poiché la mia storia uscirà su molti giornali - scrive - vi invito a mandarmi una copia dell'articolo, in cambio io vi spedirò a casa una ricercatissima toppa in tessuto con una clip rossa". Il post è completo di foto della "ricercatissima toppa" da applicare su vestiti, borse o cappelli. Strano che Kyle non nomini le uscite su internet, ma forse, da grande affarista qual è, sa che per recuperare le storie online non ha bisogno di scambi.



martedì 25 settembre 2007

Cortocircuiti

Non da oggi la classe politica (non abuserei del termine Casta, di un fortunato libro) è stata denunciata in libri e spettacoli di satira.
Ricordo i libri di Costa e Salvi su sprechi e privilegi; Benigni, Luttazzi, gli stessi vignettisti alla Forattini, da anni sbeffeggiano anche volgarmente; le trasmissioni di Santoro e della Gabanelli, puntuali e informate.
Persone portate in piazza e firme raccolte per leggi di iniziativa popolare? Anche in questo caso è già successo: i girotondini, i no global, i referendum di Segni, quelli radicali onnipresenti, gli ambientalisti, poi fattisi partito.

Poi Beppe Grillo portò un milione di persone in tante piazze italiane.

Ci sono episodi che a viverli passano come un normale susseguirsi di scene, ma che ben presto diventano, loro malgrado, dei veri e propri spartiacque storici (l'89, il '92, il 2001): la manifestazione di Grillo, io credo, è uno di questi episodi.
Solo merito suo? Ovviamente no, l'effetto di quelle persone in piazza unito alla dirompente novità e semplicità dei tre quesiti, che rischiano di tagliare l'erba sotto i piedi dei politici (attuali), ha scatenato il tam tam denigratorio. Ma la misura era colma.
Due cortocircuiti dunque. Il primo, il più odioso è quello contro Grillo stesso: per anni ignorato ed emarginato (Grillo fu colui che in televisione diede dei ladri ai socialisti craxiani degli anni '80), faceva spettacoli e scriveva sul suo blog nella totale indifferenza dei politici.
Dopo l'8 settembre del V-day non c'è telegiornale, propgramma d'informazione o anche semplice rotocalco, che non mandi in onda spezzoni dei suoi spettacoli o della sua manifestazione a Bologna: meglio se con parolacce, fa più effetto.
Lo scopo? Io credo sovraesporlo per sputtanarlo. Ovviamente, nessuno lo invita a parlare direttamente in studio, basta uno spezzone e parlargli sopra.
Chi non lo ama ha già rispolverato il condono tombale, la barca, addirittura l'incidente automobilistico...chi lo teme, come ho già detto, lo cita per sovraesporlo, cortocircuitarlo con il suo pubblico. Se poi fa odience, meglio. Non guasta.
Il secondo cortocircuito è antecedente a Grillo.
E' quello dei politici che non sembrano rendersi conto del distacco che ormai c'è con i cittadini.
La vera antipolitica è la loro, non sembrano far nulla per attenuarla o evitarla: la loro azione è ormai solo di due tipi, quella interna e lì regna quasi sempre l'inciucio, o leggi bipartisan per chi parla bene, come la legge elettorale e l'indulto o il tentativo, di pochi giorni fa, di togliere le garanzie per la privacy dei lavoratori dipendenti.
Il secondo tipo è rivolto all'esterno, ai propri elettori, al proprio orto: si fa a gara a chi la spara più forte, più incredibile.
I fucili di Bossi, le bombe di Diliberto, il rimborso di lontananza familiare (pro-mignottte?) di Cesa, le minacce di crisi di Mastella, i proclami di Berlusconi.
E poi la fusione fredda del PD, la Cosa Rossa nata morta, i litigi di Di Pietro e Mastella, il volo di Stato di quest'ultimo, le case acquistate a metà prezzo, Unipol & DS...
Veramente danno l'impressione di non accorgersi di nulla.
Si dice che la Storia si ripresenta in forme diverse, speriamo bene...di certo gli italiani, checché ne dica Prodi, meritano di più.

lunedì 24 settembre 2007

Il genio dello scrocco - gira il mondo grazie a un chewin-gum

Fino al 2003 Matt pensava che la sua vita sarebbe trascorsa davanti a un computer giocando e ideando nuovi videogame. Nessun budget per il college, niente borse di studio. Ma una passione sconfinata per il viaggio. Per cui, perché rimanere inchiodati a una scrivania vita natural durante? Così quattro anni fa Matt opta per il colpo di testa e molla il suo lavoro. Con la liquidazione decide di fare il grande passo e parte. Durante una delle sue tappe lui, che non sa muovere un passo di danza, per scherzo si fa riprendere mentre spicca qualche saltello buffo con alle spalle un magnifico panorama.Un altro viaggiatore errabondo lo nota, e gli consiglia di ripetere la stessa scena con il luogo clou della meta successiva, "poi li monterai insieme, sarà un ricordo". Matt, per non far preoccupare i suoi, 'posta' ogni cosa, mappe incluse, sulla sua pagina web personale in cui annota, preciso, tutti gli spostamenti. Che non potranno essere molti perché, al solito, i soldi sono pochi. Ma ecco l'imprevisto: i blogger notano il sito, si incapricciano della cosa e iniziano a scambiarsi il video del ragazzo. In breve Matt diventa una star di internet. Una marca di gomme da masticare lo contatta chiedendogli se ha intenzione di fare il giro del mondo ripetendo la stessa dinamica delle riprese precedenti.Certo, risponde Matt, ma chi paga il viaggio? Il chewingum: sarà il suo testimonial. E così il videogame designer inizia il suo viaggio attraverso il globo spostandosi tra i continenti. Ballando il suo ormai celeberrimo passo di danza tra i canali di Venezia, in mezzo alle tartarughe delle Galapagos, sulla Grande Muraglia cinese, vicino ai templi di Efeso, in Turchia, nel deserto del Nevada nella famosa Area 51 e ancora in Antartide, Namibia, Perù, Bolivia... Per terra e anche per mare dove, dotato di muta e respiratore, si muove come al rallentatore mimando la sua coreografia.

martedì 11 settembre 2007

A sei anni dalla polvere


Ha scritto Don Delillo, in un articolo pubblicato domenica su La Repubblica, che quell'11 settembre "cadevano uomini e torri...il mondo era anche questo".
Puntuali, come ogni anno, le ricorrenze dei parenti e delle autorità e le minacce di Bin Laden. Minacce che ancora una volta servono solo a puntellare una fallimentare strategia militare statunitense; minacce non credute o avallate nemmeno da giornali e siti di ispirazione musulmana (La tv al-Manar "Bush fa respiri di sollievo, Bin Laden giustifica l'intervento USA in Iraq" ; sul forum di al Jazeera i blogger lamentano "il danno inferto da Osama ai musulmani, equiparati per sua colpa ai terroristi")
Domani torneremo a dibattere, informarci, denunciare sulle varie teorie del complotto...oggi il ricordo: che il mondo fu anche questo.

giovedì 6 settembre 2007

Paese vaccinato?

VENOSA (PO): fotografo Corona contestato, lancio di pomodori contro il palco
29 AGO - Il fotografo Fabrizio Corona e' stato duramente contestato a Venosa (Potenza), dove ha partecipato alla ''notte bianca''. Contro l'arrivo di Corona - indagato nell'inchiesta della Procura di Potenza per le foto e i ricatti ai vip - si erano pronunciate con una petizione alcune migliaia di cittadini e il consiglio comunale. ''Buffone, buffone, vai via!'', sono state le parole scandite quando Corona e' salito sul palco contro il quale sono stati lanciati anche alcuni pomodori.

mercoledì 5 settembre 2007

Come è triste l'Indulto soltanto un anno dopo...



04-09-2007 Crimini e misfatti a un anno dall'indulto

È passato poco più di un anno dall’ultimo indulto e si torna a discutere dell’opportunità di tali strumenti per affrontare l’emergenza legata al sovraffollamento delle carceri, insostenibile sia per le condizioni psico-fisiche e igieniche dei carcerati che per il conseguente stress del personale di servizio. Uno studio recente ha analizzato statisticamente i cambiamenti nel numero e nelle tipologie di crimini successivi all’indulto del 2006 e agli atti di clemenza degli ultimi quaranta anni. (1)Due sono i risultati inequivocabili. Dopo l’ultimo provvedimento le rapine in banca, l’unico dato criminale già disponibile, sono quasi raddoppiate. Più in generale, a seguito di indulti o amnistie, varie tipologie di crimine subiscono improvvise impennate.


Ma andiamo con ordine. In base ai dati dell’Associazione bancaria italiana, nel mese successivo all’indulto del 2006, le rapine in banca che nell’anno precedente avevano segnato una linea decrescente, sono addirittura raddoppiate per poi attestarsi su livelli leggermente più bassi, ma pur sempre significativamente più elevati di quelli antecedenti il provvedimento. Una situazione drammatica se valutata retrospettivamente perché, a seguito delle quindici tra amnistie e indulti degli ultimi quaranta anni, la popolazione carceraria si è ridotta periodicamente di una percentuale che oscilla tra il 20 e il 50 per cento. Migliaia di potenziali malfattori liberi di tornare a sfidare la legalità.I dati ISTAT mostrano che a seguito dei vari atti di clemenza susseguitesi dal 1962 ad oggi i crimini che aumentano più marcatamente a seguito di tali atti sono le rapine in banca (0.38 all’anno per ogni detenuto liberato), lo spaccio di stupefacenti (0.61 all’anno per detenuto), le frodi (5 all’anno per detenuto), i furti di autoveicoli (5 all’anno per detenuto), i borseggi (42 all’anno per detenuto) e persino gli omicidi (0.02 all’anno per detenuto). Analizzando le statistiche giudiziarie penali regionali, si evince che l’aumento dei crimini denunciati alle forze dell’ordine va di pari passo con l’aumento degli scarcerati, e il fenomeno è tanto più evidente nelle regioni nelle quali si liberano più detenuti. In passato, ci sono stati casi in cui le misure di clemenza hanno letteralmente svuotato le prigioni: è avvenuto nel 1966 in Abruzzo e Molise (-85 per cento) e nel 1970 in Trentino Alto Adige (-77 per cento). Ed erano anni in cui non esisteva ancora il problema del sovraffollamento delle carceri che, è giusto ammetterlo, resta a tutt’oggi il nodo principale da sciogliere.

L’analisi costi-benefici

Tuttavia, per non farsi fuorviare da giudizi (o pregiudizi) moralistici e facili luoghi comuni, è necessario analizzare a fondo le conseguenze che indulti e amnistie comportano sul piano sociale. A giustificazione della misura dell’indulto si adduce quasi sempre il sovraffollamento delle carceri, mentre i critici del provvedimento rispondono che sarebbe largamente preferibile costruire nuovi penitenziari. Ma entrambi gli schieramenti trascurano l’analisi dei costi-benefici.Quando viene decisa una misura eccezionale come l’indulto o l’amnistia, il legislatore mette necessariamente in conto un possibile aumento del crimine. L’importante però è che il costo legato al preventivato aumento del crimine resti ben al di sotto del beneficio derivante dal provvedimento di clemenza.Le cifre che emergono dai dati dell’Istituto di statistica, così come quelle sulle rapine in banca fornite dall’Associazione bancaria italiana, indicano che il risultato raggiunto si situa largamente al di sotto delle aspettative: a fronte di una spesa media per detenuto calcolata intorno ai 70mila euro l’anno (2), la società civile paga un prezzo stimato di 150mila euro in conseguenza dei crimini commessi in media dai detenuti che usufruiscono del beneficio di clemenza. E si tratta di una stima che pecca per difetto, perché non tiene conto di alcune tipologie di reati per i quali è impossibile stabilire un costo, come lo spaccio di stupefacenti, i tentativi di omicidio o la categoria residua dell’Istat "altri crimini".È dunque assolutamente necessario riequilibrare il rapporto tra costi e benefici della detenzione.

Una selezione dei detenuti

Le riflessioni suggerite dall’analisi dei dati Istat lasciano poco spazio alla fantasia, almeno nel breve periodo. Per avvicinare il rapporto costi-benefici della detenzione, al legislatore non resta molto altro da fare se non impegnarsi, con più convinzione di quanto non abbia fatto sinora, affinché eventuali nuove misure di clemenza tengano assolutamente conto della necessità di selezionare in modo rigoroso i detenuti da liberare, per escludere i criminali abituali e di professione e tutti gli appartenenti alla categoria dei recidivi, che invece hanno potuto approfittare una volta ancora dell’atto di clemenza del 2006 dopo quello del 1990. Sarebbe infatti un bel risultato se si riuscisse a stabilire preventivamente, in base alla "carriera" criminale del detenuto, chi rappresenta un costo sociale sufficientemente basso da poter essere liberato senza grave danno.Per decidere quali fattori incidono sulla probabilità di recidività del detenuto sarebbe auspicabile l’utilizzo di modelli econometrici. Permetterebbero di valutare l’importanza di alcuni fattori, come ad esempio l’età del detenuto, il sesso, il tipo e il numero di crimini commessi in passato. Queste informazioni potrebbero poi essere utilizzate dal giudice come strumento utile per scegliere se concedere o meno il beneficio di clemenza. Modelli simili vengono già utilizzati in ambito giudiziario negli Stati Uniti, e tributario in Italia. In fondo, l’unica differenza con i cosiddetti studi di settore è che, invece di valutare la capacità di produrre ricavi da parte di un’attività economica, si valuta la probabilità di un detenuto di commettere determinati crimini.Prima dell’indulto del luglio 2006 la popolazione carceraria italiana era pari a 60mila persone. Grazie all’indulto ne sono state liberate circa 26mila. Ma a giugno 2007, ultimo dato disponibile, si era già tornati alla capienza regolamentare delle carceri, e cioè 43mila detenuti. Tra pochissimo, dunque, si riproporrà il problema del sovraffollamento. Prima di riparlare di atti di clemenza, andrebbero almeno introdotte misure di selezione più efficienti di quelle adottate finora.

(1) "The Incapacitation Effect of Incarceration: Evidence From Several Italian Collective Pardons" di Alessandro Barbarino e Giovanni Mastrobuoni. Disponibile su www.carloalberto.org(2) Oltre alle spese di mantenimento, in Italia è la sorveglianza dei detenuti ad avere un costo elevatissimo, con un rapporto di uno a uno tra secondini e carcerati.