domenica 30 marzo 2008

La Frau Blucher de noartri...

Volare basso...ma anche no

Ma che razza di elezioni sono se Rete4 non manda i film di Guareschi ?

La munnezza, l'Alitalia, i figli da maritare alle precarie, il Ciarra e il voto utile (a chi? A noi!).

Viene da mondainizzarsi...che noia che barba, che barba che noia.


La Santanché (ihihihihhihihi...nitrito di cavalli) visita un campo nomadi e viene contestata (speriamo non abbia reagito alzando il ditino...); Caruso il contestatore no-global si prende una torta in faccia made in Casarini, altro contestatore no-global.

E Veltroni non è da più: l'operaio, la giovane precaria, il boss della federmeccanica (intanto recupera per i capelli Lumia dell'antimafia e si fa scappare il professor Odifreddi).

Scrive Diamanti: "...immaginiamo che Veltroni, nel prossimo periodo, alzerà il tono del confronto. Costringerà Berlusconi a un faccia a faccia tivù. Senza rete.
Si farà sentire e vedere dovunque. Non solo sul territorio. Come il Cavaliere, due anni fa. Intervenne perfino a "Uomini e camion", in radio. Non si tratta di riedificare il muro di Arcore, rilanciando l'antiberlusconismo. Berlusconi non è il nemico. E' l'avversario più forte. Come tale, va sfidato, incalzato. Ogni giorno. Se si pretende di vincere. Questo, peraltro, sembra il modo più efficace di promuovere il voto "utile". Convincere gli elettori a votare per un partito e un candidato perché hanno idee, proposte, relazioni, capacità. Migliori degli altri. E le sanno comunicare. Imporre, se necessario. Perché, in politica, non il voto, ma il "vuoto" è inutile. (28 marzo 2008) "








* * *




Ricordo ben altri impegni "politici"...netti, precisi. Ci mancano.




sabato 22 marzo 2008

Giornalista a Mosca, lavoro usurante

E' dura essere giornalisti a Mosca. Peggio che essere extracomunitario in un cantiere edile italiano.

Solo ieri due giornalisti uccisi: il primo è stato trovato in camera da letto con ferite da taglio e una cintura al collo. Si chiamava Ilia Shurpaiev, 33 anni, originario del Daghestan e inviato del primo canale televisivo per il Caucaso russo.
Il secondo si chiama Gadji Abachilov ed è stato trovato morto nell'auto a Makhatchkala, capitale della repubblica del Daghestan (Caucaso russo).
"Ucciso da alcuni sconosciuti che gli hanno sparato mentre era a bordo della sua automobile a Makhatchkala", ha dichiarato all'agenzia France Presse Mark Tolchinski, portavoce del ministero dell'interno russo nel Daghestan. Abachilov dirigeva l'emittente televisiva Daghestan, antenna locale de la catena pubblica Rossia.

Informazione e repressione. Il solito binomio, mentre il mondo distratto si chiede se punire la Cina con il boicottaggio olimpico.


Scrive Repubblica:

Fra i casi più eclatanti, va ricordato negli anni '90 il molto noto opinionista televisivo Vladislav Listiev, ucciso nel 1995 a colpi di pistola davanti alla sua abitazione: una morte che ai tempi di Boris Ieltsin aveva fatto un enorme scandalo e che la stampa riteneva legata alle guerre fra oligarchi per il controllo del promettente settore della pubblicità in tv. L'anno prima, era stato ucciso con un pacco esplosivo Dmitri Kholodov, un giovane cronista che stava svolgendo una inchiesta su un traffico di armi che coinvolgeva pezzi grossi del ministero della difesa. Nell'era di Vladimir Putin, lo stillicidio è continuato: Paul Khlebnikov, direttore dell'edizione russa della rivista Forbes, è stato ucciso nel luglio del 2004 mentre usciva dalla sua redazione. Era un reporter scomodo per molti: per l'ex oligarca Boris Berezovski, da lui denunciato in un libro, per il potere del Cremlino e la sua deriva autoritaria, per la guerriglia cecena, messa alla berlina con un altro testo, Conversazioni con un barbaro. Poi l'uccisione che più ha fatto scalpore in Occidente, quella di Anna Politkovskaia, ottobre del 2006: le sue denunce degli abusi russi in Cecenia e i suoi legami con le organizzazioni per i diritti umani ne avevano fatta una cronista simbolo della lotta al potere costituito. Infine, nel marzo 2007, il misterioso 'suicidio' colpì Ivan Safronov, esperto militare del quotidiano Kommersant e colonnello in congedo. Stava indagando su un presunto traffico di armi con la Siria, secondo alcune fonti. Si sarebbe gettato dal pianerottolo della sua abitazione con in mano una busta di mandarini che aveva appena acquistato al mercato.

giovedì 20 marzo 2008

...maanche il G8

Veltroni: "Sulle violenze al G8 accertare responsabilità politiche"





ma no? E la commissione d'inchiesta non l'hanno bocciata a ottobre
i dipietristi e la rosa nel pugno (radicali)?

Uòlter Uòlter...

domenica 16 marzo 2008

Se potessi avere 8 milioni al mese

Cinquecento milioni di euro circa, tra Camera e Senato, a legislatura. Cento milioni ogni anno, oltre 8 milioni al mese.
E se Mastella putacaso facesse cadere il governo (ma è pentito, giura!), lo Stato, cioè noi, paghiamo lo stesso per tutti i cinque anni.

E se, sempre putacaso, la finta guerra di Uòlter e Silvio si risolvesse in una altro empasse (cosa probabilissima) allora ci troveremmo in un' altra legislatura monca, ma da coprire con finanziamenti pubblici a pieno. Cinque anni. Paghiamo sempre, a prescindere da chi sia il possessore dell'ombrello di Altan che ci viene infilato.

E se invece dessero vita, come si sussurra, come sembrerebbe siano già d'accordo e per questo tengano più o meno bassi i toni e i "sogni" da svendere, ad un governissimo delle riforme, allora sarebbero come sono delle elezioni inutili, dispendiosamente inutili.

Forse per la prima volta in vita mia è il caso di non andare a votare.
Non a regalare una Notte Bianca (una di quelle dove per magia tutte le schede bianche diventano a colori).

No, non andarci proprio: il mio euro di rimborso elettorale non ve lo voglio dare. Rubatevelo se volete.

sabato 15 marzo 2008

Da ministro della Giustizia a pentito


Mastella a Klaus Davi, riportato da Repubblica del 14 marzo 2008:

"Oggi come oggi, prima di far cadere il governo Prodi, ci penserei due volte sopra, anzi dieci"

"Al momento della compilazione delle liste sono stato trattato come un appestato, mentre Dini e Scalera si sono candidati con la CDL"

"Non sono paragonabile a Craxi...soprattutto se si considera che a Catanzaro ci sia stata una chiara richiesta di proscioglimento"

martedì 11 marzo 2008

Zero Impact: il "paradosso del basilico di Turi"

Partecipo ad una sorta di forum a più blog:
l'Ermeneuta, meritorio e poetico diario dell'amico Salvatore Campo, pubblica giorni fa un articolo su del basilico comprato in Italia, patria verde di questa aromatica pianta, ma di importazione israeliana. Stupore prima e rabbia poi.

L'articolo, stimolante nella sua follia intrinseca, viene commentato da molte persone e ripreso anche da altri blogger, quali carfone, e tra le altre cose viene presentata da Mines una soluzione al giallo "maquantocacchiocostadimenostobasilico?".

Mines scrive: "Esistono degli spazi merci venduti a costo zero per riempire le navi cargo o gli spazi aerei merci che arrivano da alcune località considerate “periferia commerciale”
Praticamente azzerando il costo di importazione in Italia è come se tu comprassi del basilico prodotto a Genova (nave cargo in arrivo lì) o a Gallarate (aereo cargo a malpensa)
Resta il dubbio… ma coltivarlo in Italia?
Forse è legato ad una questione climatica..la coltivazione in serra potrebbe portare ad un costo di produzione più alto del costo che si sostiene producendolo in Israele (non dimentichiamo il costo manodopera )"


Il tema è tra l'altro caro a BEPPE GRILLO, da anni appassionato sostenitore di nuovi modelli di vita che riducano lo spreco di risorse e l'impatto sull'ambiente.
Sul suo blog si possono leggere moltissimi articoli dedicati al tema.
Inoltre al già citato articolo dell' ESPRESSO, "la mia mela è a km zero" vorrei segnalare la puntata di REPORT di domenica prossima dedicata a questo importante tema.