domenica 21 settembre 2008

Fort Alemanno

Questi anni si stanno caratterizzando per un ritorno al passato; un guardare indietro in politica, religione, economia. 
O almeno io così la vedo.
Il pontificato di Ratzinger si identifica nella messa in latino.
La politica italiana, in mano a Berlusconi e ai notabili eredi del Pci e della Dc si connota nell'abolizione delle preferenze e nello sbarramento ai partiti minori (ma non microscopici, se in alleanza con loro).
E la globalizzazione che doveva renderci tutti più ricchi ci stà portando una recessione mondiale, con la finanza che affoga in un mare di costosissimo greggio.
Partendo da quest'ultimo aspetto, quello di una crisi mondiale, ma diciamo soprattutto occidentale,  si nota che di pari passo vanno in crisi le certezze con cui si era cresciuti: posto di lavoro fisso; liste di collocamento; diplomi e le lauree con un certo valore; l'ambientalismo; la sicurezza sul lavoro; la lotta alla povertà nel mondo, all'invadenza clericale nelle nostre vite (addirittura siamo al punto che farmacie negano i preservativi); la scala sociale, che a dispetto delle nostre origini poteva portarci più in alto dei nostri padri, verso un'agiatezza borghese.
Fino a qualche anno fa multinazionali quali McDonald's (fast food) si affannavano a recuperare i clienti perduti con pubblicità dove esaltavano le qualità e l'origine autoctona della loro carne e inserivano formaggi francesi, ortaggi italiani e così via. Ma i fatturati scendevano. Oggi la sua pubblicità torna a puntare sul basso prezzo e i fatturati dal 2001 (dopo mucca pazza e dopo la paura di attentati) al 2007 sono passati da 418 milioni di euro a 678. A dispetto della crisi, o forse proprio a causa di essa. Lo stesso, tanto per fare un altro esempio vale per Ikea (fast furnishing), che in Italia dichiara una crescita di quasi il 6% nel 2007.
E in tutto il Paese i negozi di cineserie aumentano e i nostri guardaroba vedono sempre più camicie e maglie made in China e sempre meno griffe. Generazione "tutto a un euro".

Certo, anche da una crisi così, di cui non s'intravvede la fine, qualcosa di buono può venir fuori: pare che l'aumento della benzina abbia causato in agosto un calo dei consumi dell' 11%. Nei primi otto mesi dell'anno vendute e bruciate seicentotrentunomila tonnellate di carburante in meno ! 
Altro che domeniche a targhe alterne!
Anche i furti d'auto sono in calo del 24% negli ultimi 7 anni,  ma questo sinceramente non saprei come inserirlo nel quadro generale: forse ciò è in relazione con il proliferare dei partitini politici degli ultimi anni. I rimborsi elettorali sono più tranquilli della ricettazione dei motori fire delle punto rubate. Boh...
E a proposito di politica: la legge elettorale delle ultime due tornate, la porcata calderolian-berlusconiana, ci ha espropriato della possibilità di eleggere chichessia. Un elettore può solo, restando schiavo del suo tifo politico, votare o "noi" o "loro". Senza sprecare nemmeno il voto utile per le "ali".
Tanto se uno osasse forzare il proprio tifo e decidesse di votare "di là" per punire la sua coalizione, cosa troverebbe? Potrebbe scegliere il candidato meno peggio? No. Allora...
Resta la possibilità di non votare ma anche lì, si rischia di far la fine della non espressione dell'intenzione di donare l'8 per mille: se non dichiari nulla se lo spartiscono lo stesso Stato e Vaticano. Mentre in politica se voti scheda bianca c'è il rischio di finire in qualche chiavetta USB, a dar retta a Deaglio.
E cosa ha prodotto l'ultima elezione con il sottinteso patto Veltroni/Berlusconi? Oltre alle non preferenze che permettono alle segreterie dei (2) partiti di fare le liste a loro piacere, anche le soglie di sbarramento anti partitini. 
In sostanza tre o quattro persone decidono come dev'essere composto il Parlamento.
Ora: che una semplificazione fosse necessaria lo chiedevano tutti, anche io. Ma che ci si riducesse a due, impegnati poi in bicameraline e inciuci vari, non credo sia utile al Paese e alla concorrenza politica.
Credo che sia mooolto più utile (ed è la mia proposta) semplificare la nascita e il prolificare dei partiti personali tramite la NON CONCESSIONE DEI RIMBORSI ELETTORALI se non si supera una soglia del 10%, ma se votati poi possono e devono essere eletti. 
Centomila voti gli italiani non li negano a nessuno ma se poi, mettiamo Lista Wanna Marchi o Partito dei Tassisti , non ricevessero finanziamenti pubblici (né loro, né i loro invenduti giornalacci, né i loro imparentati portaborsette) e dovessero pagarsi la voglia di politica da soli, allora credo che i partiti scenderebbero ad un livello fisiologico e diciamo "ideologico". 
E dopo questa furbata di Veltroni, potere e parlamento semplificato sono andati a Berlusconi e ai suoi alleati destra. Che subito han messo mano alla sicurezza...dell'immagine. Via i processi per la legislatura e via la monnezza (ma è sparita? In virtù di qualche proprietà antropica della politica?) giù a testa bassa verso la pancia degli italiani: immigrati, zingari, omosessuali, esibizione muscolare militare, il tutto con contorno della riscrittura della Storia, auspicata da Dell'Utri e anticipata dal duo La Russa-Alemanno.
Rivalutare la Repubblica sociale di Salò, il fascismo come subente il male assoluto nazista, assalto all'arma bianca ai partigiani e all'antifascismo e addirittura allargare il conflitto a Garibaldi, Cavour e Mazzini: un'alleanza innaturale tra il siciliano Lombardo e il lombardo Bossi. Tutta roba che non costa soldi ma solletica la pancia di taluni italiani, pochi o tanti che siano.
Un' altra cazzuolata di cemento
 a tutto questo l'ha portato ieri il sindaco di Roma Alemanno, ormai asserragliato dentro al suo fortino sul Monte Capitolino, che ha addirittura mandato un cuscino di fiori per ricordare non i 48  bersaglieri rimasti uccisi per prendere porta Pia e creare Roma capitale d'Italia, festeggiata ieri 20 settembre,  ma per ricordare i diciannove soldati papalini.
Le istituzioni italiane non ricordano la nascita della nazione ma festeggiano quelli dell'altra parte:  lo stato pontificio o i fascisti di Salò, van bene tutti, basta differenziarsi da chi ha fatto la Costituzione. 
Non fanno i conti col passato: lo riscrivono.
En attendant Nerone (il primo ad incendiare un campo plebeo).

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