sabato 5 aprile 2008

Lettera a un politico mai nato (e infine uscimmo a ricever le uova)

"Uova? Ne ho usate solo sei, le altre le mangiamo. In quali punti le ho usate? Appena è arrivato, perché ho detto: se parla di politica gliele tiro, se non parla di politica gliele tiro lo stesso. Solo che lo avrei voluto politicamente un po' più violento, lui era stato molto violento prima delle elezioni, avrei voluto che insistesse un pochino di più".

Ferrara in occasione dell'esibizione di Benigni al Sanremo 2002.

e continuò: "Insomma a Berlusconi gli ha fatto un monumento anche con quell'ultima battuta, poi ha fatto un monumento alla Madonna, all'amore, a Maria Vergine.
Non so, forse i comici devono fare così. Io sapevo che dovevano mordere, ma a Sanremo si passa tutto. E' stato un po' vigliacchetto, buonista in linea con Sanremo e buonista anche in linea con il risultato delle elezioni, delle quali evidentemente ha tenuto conto più di chiunque altro.
E' un gran furbone. Il mio amico Michele Serra dice che è l' Italia contadina: scarpe grosse e cervello fino.
Scarpe grosse ce le ha stasera era anche molto elegante; il cervello fino pure, perché non è stupido, ma è troppo furbo, troppo furbo. C' è un fondo di furbizia, d'ipocrisia. Se fossi stato lui non ci sarei andato a Sanremo, faceva migliore figura. E' andata a finire che gli hanno tirato i fiori marci. Con le uova ora potrei farci una bella carbonara"
.

Poi la legge del contrappasso dantesco: e infine uscimmo a ricever le uova...


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